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brescia, Italy
studentesse problematiche, future paracadutiste, amanti del sabato sera su 2 ruote; frequentanti il terzo anno del LICEO, umanstico di brescia, veronica gambara; il quale è simile al classico, ma senza greco, ma in PIU' c'è francese, scienze sociali, diritto, biologia, fisica e c'è moolta più matematica!! altro che arnaldo light...!! parola di lupetto!! auuuuuuuuuuuuuuuuh!!!

lunedì 24 novembre 2008

Visione di "ricordare & dimenticare" Philip Zimbardo


La memoria è quella funzione psichica volta all'assimilazione, alla ritenzione e al richiamo di informazioni apprese durante l'esperienza.


Non esiste alcun tipo di azione senza memoria.


La memoria, detta anche funzione mnestica, non risulta necessariamente stabile.
È influenzata da elementi affettivi (come emozione e motivazione), oltre che da elementi riguardanti il tipo di informazione da ricordare.
Questa funzione psichica si delinea come un processo legato a molti fattori, sia cognitivi che emotivi, e come un processo eminentemente attivo, non solo di un processo automatico o incidentale.


Questo processo si configura allora come un percorso di ricostruzione e concatenamento di tracce piuttosto che come un semplice immagazzinamento in uno statico spazio mentale.
Sigmund Freud connette alla dimenticanza e all'oblio meccanismi di difesa quali la repressione e la rimozione.
A titolo esemplificativo dell'approccio psicodinamico dello studio della memoria, Freud mette in evidenza un processo di allontanamento attivo dei contenuti minacciosi, che tendono a rimanere inconsci.
I processi mnestici fondamentali sono di tre tipi:



  • Acquisizione e codificazione, recepimento dello stimolo e traduzione in rappresentazione interna stabile e registrabile in memoria.


  • Lavoro di categorizzazione ed etichettatura legato agli schemi e alle categorie preesistenti.
    Ritenzione ed immagazzinamento.


  • Stabilizzazione dell'informazione in memoria e ritenzione dell'informazione stessa per un determinato lasso di tempo.


  • Recupero.


  • Riemersione a livello di consapevolezza dell'informazione prima archiviata, mediante richiamo o riconoscimento (la vedo e ricordo di averlo visto, è il modo più semplice per recuperare).

Hermann Ebbinghaus studiò la memoria con un approccio associazionista, mediante studi sperimentali sulla memorizzazione di sillabe senza senso.
Sintetizzando i dati sperimentali su 2 assi cartesiani (nell'asse orizzontale le ore di ritenzione, e nell'asse verticale la percentuale di sillabe ricordate) ha identificato la curva dell'oblio, delineando un calo della prestazione mnestica superiore all'aumentare del tempo della ritenzione.
Del tutto analoga ma speculare rappresenta la curva della ritenzione: all'aumentare delle ripetizioni aumenta la qualità della ritenzione, fino ad un livello tale per cui successive ripetizioni non implicano miglioramenti significativi della prestazione.
Ebbinghaus studiò inoltre il numero delle ripetizioni sul tempo richiesto per il ri-apprendimento: più sono numerose nella fase di apprendimento tanto più è breve la fase di ri-apprendimento (ovviamente dopo un periodo di ritenzione).
Limite degli studi di Ebbinghaus, che hanno avuto l'indubbia utilità di tradurre in un setting sperimentale gli studi sulla memoria: si applica a stimoli senza senso, artificiali, e delineano un meccanismo di memorizzazione come passivo.


inoltre, nel filmato visionato in classe, si parlava della memoria a breve a a lungo termine; la prima è una memoria operativa, transitoria, conserva poche informazioni e per breve tempo (5/9 dettagli per 30 minuti massimo), la seconda è il "contenitore" di tutto ciò che si sa sul mondo e su se stessi.


si parla anche di amnesia, dimenticanza.
vi sono 2 tipologie di amnesia: funzionale, causata da fattori psicologici e organica, causata da una malattia, da una ferita del cervello, distrugge i sistemi mnemonici.

mercoledì 12 novembre 2008

percezioni subliminali


Le immagini che percepiamo non rappresentano la totalità delle immagini percettibili. Tutto quello che non ci sembra di aver percepito ma che in realtà si è impresso in qualche modo nella nostra mente, si chiama “subliminale”, dal latino sub (sotto) e limen (soglia, limite, confine).
L’interesse per la percezione subliminale risale ai primi del novecento e nasce grazie ai sorprendenti risultati degli esperimenti condotti dal nerurologo Otto Poetzel (riportati anche nell’edizione del 1919 de L’Interpretazone dei sogni di Freud).
Questi sottoponeva dei soggetti a delle proiezioni di immagini per brevissime frazioni di secondo e poi chiedeva loro di disegnare ciò che avevano visto.
Poi, il giorno successivo esaminava i loro sogni, scoprendovi quegli elementi o particolari delle immagini proiettate che il soggetto non aveva rilevato consciamente il giorno prima e che non aveva riportato nei suoi disegni.
In altre parole, nonostante i soggetti dichiarassero di non aver percepito gli stimoli, le loro risposte indicavano invece che avevano percepito, seppur in maniera inconscia, sufficienti informazioni da poter rispondere correttamente alle domande sugli stimoli.
Questi risultati portavano alla luce il fatto che vediamo e sentiamo molto di più di quanto consapevolmente crediamo di vedere e sentire, e non solo, ma anche che quanto vediamo e sentiamo “senza saperlo”, rimane presente ed agisce nella nostra subconscia memoria . Curiosamente, in natura esiste un comunissimo ragno chiamato “Daddy long legs” (Daddy dalle gambe lunghe) che utilizza una tecnica difensiva sorprendente, basata proprio su quanto sopra esposto.
Potete osservarlo anche voi, poiché è comunissimo nelle abitazioni o nei garage, in cui la scopa domestica non abbia lavorato per qualche giorno.
Se urtate la sua tela con eccessiva violenza, questo ingegnoso aracnide si accorge di non aver di fronte una preda, bensì un pericolo mortale.
Cosa ti combina allora?
Grazie alle sue lunghe gambe, inizia ad imprimere alla tela un movimento oscillatorio, così rapido, che quando supera la frequenza percettiva del nostro occhio (circa un decimo di secondo), scompare alla vostra vista (qui sarebbe poi davvero interessante chiedere agli evoluzionisti come sia riuscito questo minuscolo essere ad elaborare una tattica così sofisticata "vedi post sull'Irredicible complexity").
La domanda inquietante adesso è: che uso ne farà l'uomo di questa realtà?
Che uso ne sta facendo attraverso i mass media come la televisione ed il cinema?
Fino a che punto tali tecniche vengono usate nelle suggestioni pubblicitarie?
Meditate gente, meditate…
...Un'immagine apparentemente senza senso, si trasforma in qualcos'altro...

Nucleare: grande risorsa che porta il mondo moderno, della tecnologia e dei consumi, al progresso; oppure inutile spesa, che comporta tagli a campi fondamentali per un reale sviluppo (come la scuola) oltre che un grave danno sull'impatto ambientale?