
Non esiste alcun tipo di azione senza memoria.
La memoria, detta anche funzione mnestica, non risulta necessariamente stabile.
È influenzata da elementi affettivi (come emozione e motivazione), oltre che da elementi riguardanti il tipo di informazione da ricordare.
Questa funzione psichica si delinea come un processo legato a molti fattori, sia cognitivi che emotivi, e come un processo eminentemente attivo, non solo di un processo automatico o incidentale.
Questo processo si configura allora come un percorso di ricostruzione e concatenamento di tracce piuttosto che come un semplice immagazzinamento in uno statico spazio mentale.
Sigmund Freud connette alla dimenticanza e all'oblio meccanismi di difesa quali la repressione e la rimozione.
A titolo esemplificativo dell'approccio psicodinamico dello studio della memoria, Freud mette in evidenza un processo di allontanamento attivo dei contenuti minacciosi, che tendono a rimanere inconsci.
I processi mnestici fondamentali sono di tre tipi:
- Acquisizione e codificazione, recepimento dello stimolo e traduzione in rappresentazione interna stabile e registrabile in memoria.
- Lavoro di categorizzazione ed etichettatura legato agli schemi e alle categorie preesistenti.
Ritenzione ed immagazzinamento. - Stabilizzazione dell'informazione in memoria e ritenzione dell'informazione stessa per un determinato lasso di tempo.
- Recupero.
- Riemersione a livello di consapevolezza dell'informazione prima archiviata, mediante richiamo o riconoscimento (la vedo e ricordo di averlo visto, è il modo più semplice per recuperare).
Hermann Ebbinghaus studiò la memoria con un approccio associazionista, mediante studi sperimentali sulla memorizzazione di sillabe senza senso.
Sintetizzando i dati sperimentali su 2 assi cartesiani (nell'asse orizzontale le ore di ritenzione, e nell'asse verticale la percentuale di sillabe ricordate) ha identificato la curva dell'oblio, delineando un calo della prestazione mnestica superiore all'aumentare del tempo della ritenzione.
Del tutto analoga ma speculare rappresenta la curva della ritenzione: all'aumentare delle ripetizioni aumenta la qualità della ritenzione, fino ad un livello tale per cui successive ripetizioni non implicano miglioramenti significativi della prestazione.
Ebbinghaus studiò inoltre il numero delle ripetizioni sul tempo richiesto per il ri-apprendimento: più sono numerose nella fase di apprendimento tanto più è breve la fase di ri-apprendimento (ovviamente dopo un periodo di ritenzione).
Limite degli studi di Ebbinghaus, che hanno avuto l'indubbia utilità di tradurre in un setting sperimentale gli studi sulla memoria: si applica a stimoli senza senso, artificiali, e delineano un meccanismo di memorizzazione come passivo.
inoltre, nel filmato visionato in classe, si parlava della memoria a breve a a lungo termine; la prima è una memoria operativa, transitoria, conserva poche informazioni e per breve tempo (5/9 dettagli per 30 minuti massimo), la seconda è il "contenitore" di tutto ciò che si sa sul mondo e su se stessi.
si parla anche di amnesia, dimenticanza.
vi sono 2 tipologie di amnesia: funzionale, causata da fattori psicologici e organica, causata da una malattia, da una ferita del cervello, distrugge i sistemi mnemonici.
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